Il piccolo divano lo aspettava in giardino, traballante e consumato era il luogo più adatto per calmarsi. Allungando le gambe e lasciando scivolare quasi in orizzonale si lasciò assalire dai ripensamenti.
Finito il primo ritratto ho girato la tavola e ne ho fatto un altro, opposto al primo. Quando se ne sono acdcorti le espressioni si sono fatte immediatamente chiuse, ostili.
In stoffa grezza dal disegno elementare, la tunica si era adattata alla corporatura di chi l'aveva indossata per tanto tempo, tanto da diventare in certe circostanze il sostituto della sua persona.
Quegli strani tipi formavano un cerchio. Più che un cerchio era un rettangolo e questo alimentava la sua tensione, ogni volta che doveva passarci in mezzo.
Severi, fissi nel loro atteggiamento poco disinvolto, apparivano come un collegio giudicante. Mentre scattava, il fotografo aspettava ancora che la tensione si sciogliesse.